Samp – Lecce, un punto dal sapore di beffa

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Shakhov, uno dei migliori in campo contro la Sampdoria

Digerire questo risultato è difficile quanto digerire una sconfitta, fatica a scendere, bloccato in gola come l’urlo per il rigore poi annullato (giustamente) dal VAR.

È banale, ma i pareggi non sono tutti uguali, non solo per l’avversario che hai di fronte, ma anche per come arrivano. Così dopo aver gioito tanto per i due pareggi precedenti, oggi ci è toccato soffrire per quel gol preso nel finale, immeritato.

Ma di questa partita non rimane solo l’immagine di quel gol subito quando ormai mancava pochissimo per portare a casa la vittoria, ma la sensazione di una squadra finalmente in vera crescita anche nel gioco.

Quella che per me è la migliore prestazione stagionale ha dato alla luce due liete sorprese.
Shakhov ha mostrato tecnica e grande qualità, facendo un egregio lavoro anche tattico e non facendo rimpiangere Mancosu. Ed è una notizia, considerando che ormai si dava per smarrito insieme ad Imbula, Benzar e Vera tra le buche da golf di Acaya.
Lapadula è stato quel giocatore che non avevamo ancora visto a Lecce. Al di là del gol ha lottato su ogni pallone tenendo sempre in apprensione la difesa avversaria, procurandosi falli e sacrificandosi quando necessario. Non che fossero mancati impegno e spirito di sacrificio, ma stavolta c’è stata anche tanta qualità.
Non a caso da uno scambio tra i due è nato il gol del vantaggio, con un bellissimo assist dell’ucraino.

Ma è la prestazione totale della squadra che fan ben sperare per il futuro, cambi di gioco veloci, scambi di prima, verticalizzazioni. Insomma, stavolta davvero un bel Lecce.

Tutto questo non è sufficiente per lenire il rammarico per una vittoria strameritata e sfumata (non ha senso colpevolizzare Taxidis, per un fallo molto dubbio) però è più che sufficiente per essere ottimisti per il futuro.

Per fortuna c’è poco tempo per rimuginare, si gioca domenica, col Sassuolo e sarà ancora una nuova pagina da scrivere.

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